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Lunedì, 05 Settembre 2011 10:16
Persi 281 mila posti in due anni, è allarme in Campania e Calabria. L'Istat: "Le imprese sono ferme". Scende la produzione industriale.
ROMA - Al Sud è «emergenza giovani: 2 su 3 sono a spasso». A lanciare l’allarme è il rapporto Svimez 2011. Nel Mezzogiorno il tasso di occupazione giovanile (15-34 anni) si attesta nel 2010 ad appena il 31,7% (il dato medio del 2009 era del 33,3%; per le donne nel 2010 non raggiunge che il 23,3%), segnando un divario di 25 punti con il Nord del Paese (56,5%). «La questione generazionale italiana - sottolinea il rapporto - diventa quindi emergenza e allarme sociale nel Mezzogiorno». In generale al Sud, le famiglie meridionali sono «in difficoltà» sul fronte dei consumi, anche alimentari. Insomma, se «dal 2000 al 2010 la spesa delle famiglie al Nord è cresciuta dello 0,5%, al Sud è scesa dello 0,1%. Più elevata nel periodo la spesa della p.a: +1,4% al Sud, +1,6% nel Centro-Nord».

Sempre dal fronte lavoro, anche gli ultimi dati Istat non sono confortanti: l’occupazione nelle grandi imprese - al netto della stagionalità - a maggio su aprile rimane invariata al lordo dei dipendenti in Cig e diminuisce dello 0,1% al netto dei dipendenti in Cig. Ma nel confronto con maggio 2010 scende dello 0,6% al lordo dei dipendenti in cassa integrazione guadagni (Cig) e dello 0,4% al netto di questi ultimi. Infine, dal Centro Studi di Confindustria si segnala un calo della produzione industriale dello 0,4% a luglio su giugno, quando era stato stimato un incremento dello 0,2% sul mese precedente. La variazione di giugno è stata rivista al rialzo rispetto all’indicazione preliminare (-0,1%) in base ai consuntivi comunicati dalle imprese. Il livello di attività risulta del 16,9% inferiore al picco precrisi (aprile 2008) e in recupero del 12,4% dai minimi di marzo 2009. La produzione media giornaliera in luglio è stazionaria sui dodici mesi (+0,1%), contro il +1,4% di giugno. Le aziende che lavorano su commessa segnalano una riduzione del volume degli ordini: -0,2% mensile, -1,9% annuo. In giugno erano cresciuti dello 0,4% su maggio e dell’1,2% annuo.

Per gli esperti di Viale dell’Astronomia, «il dato di luglio conferma l’arresto della debole ripresa industriale italiana, in un contesto di progressivo rallentamento globale, che frena la domanda estera, e di una stagnazione della domanda interna. Il terzo trimestre inizia con un abbrivio negativo: la variazione acquisita, cioè quella che si avrebbe in caso di invarianza della produzione nei successivi due mesi, è di -0,4%». 

Fonte: La Stampa