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Mercoledì, 13 Aprile 2011 14:32
Illustrata nei dettagli la ricerca sulla valorizzazione del lavoro femminile condotta da Confindustria Bergamo presentata l'11 aprile scorso nell'ambito del convegno: "La squadra vince se é mista". L'indagine ha raccolto 171 pratiche promosse da 45 aziende del territorio di cui 39 piccole e medie e 6 grandi imprese. Ne sono state poi individuate ed analizzate nel dettaglio 11 che rappresentano entità produttive diverse, di piccole, medie e di grandi dimensioni e che mostrano in che modo la strategia di valorizzazione dei talenti femminili possa svilupparsi in concreto.
Si tratta di ABB, Brembo, Cosberg, Lamiflex, Lartigianabottoni, Minifaber, Multiconsult, Pelletterie 2F, Robur, TenarisDalmine e Vin Service. La ricerca ha preso spunto dal progetto nazionale del 2009 “Best in class. L’eccellenza dall’esperienza” finanziato dal ministero del lavoro e delle politiche sociali che ha permesso di identificare 554 pratiche promosse da piccole e medie imprese italiane, europee e internazionali riconducibili a tre ambiti di intervento; iniziative per riequilibrare la presenza femminile in azienda, politiche per facilitare la conciliazione tra impegni professionali e responsabilità familiari e valorizzazione dei talenti attraverso percorsi di carriera e politiche di gestione della diversità. La ricerca bergamasca ha innanzitutto messo in evidenza che la promozione delle pari opportunità non costituisce un fatto occasionale, ma tende a configurarsi come strategica sia nelle piccole che nelle grandi imprese.Sono state evidenziate praticate come il reclutamento equilibrato per genere, l’adozione di strumenti di verifica della parità, la banca delle ore, la valorizzazione dei congedi, l’accoglienza dei figli in ufficio, progetti in partnership per la promozione dei servizi, programmi formativi di sviluppo delle carriere, l’adozione del part-time. Il 70% delle pratiche , così come era stato rilevato anche a livello nazionale, riguarda iniziative family friendly per conciliare lavoro e famiglia.
Tra i più importanti effetti positivi, sia per le piccole che per le grandi aziende, sono stati evidenziati dagli imprenditori intervistati una maggiore produttività, una maggiore motivazione e soddisfazione sul lavoro e una maggiore attrattività dell’azienda sul mercato del lavoro. Le imprese minori hanno denunciato un costo organizzativo iniziale, mentre le più grandi hanno messo in luce il costo economico in generale.
Le conclusioni evidenziano che fra le piccole e medie imprese c’è un orientamento positivo alla promozione delle azioni per riequilibrare la presenza femminile nel lavoro e di strategie per valorizzare talenti e potenzialità inespresse, quindi “sprecate”.

Fonte: Confindustria Bergamo