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Martedì, 29 Marzo 2011 07:50
Intervista a Mario Crosta, direttore generale di Banca Etica, che a marzo ha festeggiato dodici anni di attività insieme ai suoi 36 mila soci. Crosta illustra la differenza tra la finanza etica e quella tradizionale. “Il nostro è un modello permeato dalle istanze della responsabilità sociale d’impresa. Siamo l’unica banca in Italia e la seconda nel mondo ad aver ottenuto una certificazione SA 8000 che conferma la nostra attenzione ai diritti umani, ai diritti dei lavoratori, alla sicurezza dei posti di lavoro. La banca opera dalla nascita in quattro ambiti: cooperazione sociale, cooperazione internazionale, cultura e società civile, ambiente. In campo ambientale l’attività si è particolarmente sviluppata a sostegno dell’agricoltura biologica e dell’energia prodotta da fonti rinnovabili – in modo particolare fotovoltaico ed eolico. Nel nostro modo di fare banca ci sono alcuni aspetti che ci contraddistinguono.
Prima di concedere un finanziamento facciamo, oltre alla tradizionale analisi economico-finanziaria, anche un’analisi socio-ambientale del progetto da finanziare. Siamo inoltre l’unica banca in Italia a rendere pubbliche e accessibili le liste dei soggetti che finanziamo, con l’ovvia eccezione delle persone fisiche protette da privacy. In questo modo chi ci affida i propri risparmi sa esattamente come li utilizziamo. Cerchiamo di dare applicazione alle normative bancarie in modo rigoroso e conforme ai nostri principi. Ad esempio abbiamo aggiunto domande che vanno nell’ottica della trasparenza ai questionari Mifid”.

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