Abbiamo scaricato 1,2 miliardi di applicazioni nel 2013, i media digitali sono cresciuti del 18% a valore con la pubblicità su mobile che ha guadagnato il 167%.
Nell’ultimo anno i media tradizionali sono scesi ancora del 5 per cento: il mercato 2013 si é attestato su un valore di circa 15 miliardi (meno 3 miliardi negli ultimi 5 anni). I media digitali e online invece continuano a crescere, con un incremento del 18 per cento. Grazie alla spinta della “New Internet”, i “New Media” hanno raggiunto un valore vicino ai 2 miliardi di euro, tra ricavi pay e pubblicità. E rappresentano ormai il 12 per cento dell’intero mercato media. Le entrate dalle app a pagamento sono in crescita, ma il grosso dei ricavi arriva dalla pubblicità, che sul mobile ha compiuto un vero balzo: + 167 per cento. Il futuro dell’informazione é “social”: sono 27 milioni gli italiani che si connettono ogni mese, da smartphone e tablet, alle reti sociali. E più di 12 milioni sono fan di almeno un media. Facebook cattura il 76 per cento degli internauti, Google+ il 49 per cento e Twitter il 36 per cento.
“Oltre la metà accedono ai media dai social network: il 33 per cento delle Fan Page più seguite sono di programmi tv e un altro terzo sono di giornali quotidiani. Chi le frequenta va sempre o spesso sul sito dell’editore per un approfondimento”, spiega Riccardo Mangiaracina, responsabile della ricerca sui New Media del Politecnico. L’altra dinamica interessante è quella del consumo di video, capaci di conquistare una platea altrettanto vasta di quella dei social network: l’84 per cento degli utenti ddel Web guarda video online, per un tempo medio di 33 minuti al giorno. Dopo i video musicali e di intrattenimento, i più consultati sono quelli di notizie o di programmi di informazione. La crescita del consumo di video online ha trainato anche i ricavi pubblicitari che rappresentano il 13% per cento del totale dell’Internet advertising. Quale scenario per il futuro? “Nel 2018 il mercato degli Internet Media dovrebbe raddoppiare, arrivando al 20-25 per cento, grazie alla New Internet”, osserva Andrea Rangone, responsabile scientifico dell’Osservatorio. “Ma la parte dei ricavi diretti resta piccola: il pay oggi rappresenta solo il 4 per cento e prevediamo che tra quattro anni arrivi al 10 per cento. E’ qui la vera sfida per gli editori e le media company: inventare contenuti Premium e servizi attraenti per i quali i consumatori saranno disposti a pagare”
Fonte: Corriere della Sera