Stampa
Lunedì, 17 Febbraio 2014 09:39

L’innovazione fondamentale di Bitcoin è stata quella di risolvere il problema di un eventuale possibilità di copiare la stessa moneta digitale per effettuare con una sola moneta più pagamenti. È stato così messo a punto il Blockchain, una tabella globale pubblica delle transazioni in bitcoin ordinate cronologicamente. Questa tabella si basa su calcoli crittografici particolarmente difficili, volutamente tali, in modo da rendere a ogni effetto pratico impossibile la falsificazione di una transazione. Visto che il calcolo è distribuito, senza un’autorità centrale, e il software sottostante il protocollo Bitcoin è open source, chiunque può analizzarlo, implementarlo e partecipare alla rete globale che si sta infatti diffondendo rapidamente. La progettazione di Bitcoin incorpora molte idee matematiche ed economiche innovative e poco ortodosse. Contrariamente alle monete nazionali la cui produzione è sotto il controllo delle rispettive banche centrali—nel caso dell’euro della Banca Centrale Europea—, quella di bitcoin avviene attraverso un algoritmo matematico che non è controllato da nessuno. Successivamente alla sua impostazione iniziale di parametri è in moto coordinato su tutti i computer che costituiscono la rete distribuita. La produzione totale, arrivata oggi a circa la metà e al novanta per cento nel 2030, si esaurirà nel 2140, con 21 milioni di bitcoin, a sua volta costituiti da 2.1 quadrilioni di unità più piccole chiamate satoshi.

 In assenza dell’autorità centrale, le transazioni singole avvengono tra due indirizzi diversi e la rete non bada al loro valore: che sia di una piccola frazione di bitcoin oppure l’equivalente di milioni di euro, in ogni caso avvengono gratuitamente e rapidamente. Sono anche non ripudiabili, cioè una volta che sono state eseguite non si possono bloccare o ribaltare. Essendo anche pubbliche è possibile dimostrare che sono avvenute.

Fonte: Che Futuro!