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Lunedì, 28 Aprile 2014 09:04

Sono rimaste lì vent'anni, senza che nessuno pensasse a rintracciarle o ne supponesse anche solo l'esistenza. 

Si parla di dodici opere inedite di Andy Warhol,rimaste custodite all'interno dei floppy disk che nessuno pensò mai di esaminare, tornati alla ribalta ora grazie ad un artista americano di Brooklyn, Cory Angel

L'uomo, infatti, nel 2011, si imbatté su Youtube in un filmato che riprendeva Andy Warhol alla presentazione del Commodore Amiga 1000. Era il 1985, e il computer in questione era un vero e proprio gioiellino della tecnologia, per quei tempi. Era in grado, infatti, di creare immagini con un massimo di 4096 colori, contro gli appena 16 che possedevano tutti gli altri terminali.

Nel filmato, l'artista presentava il computer dimostrandone la funzionaltà: tramite una fotocamera collegata al terminale, era stata scattata una foto alla cantante Debbie Harry, leader dei Blondie, e successivamente modificata da Warhol attraverso il software dedicato al disegno presente nell'Amiga. Il computer fu poi successivamente regalato all'artista, e Angel si è chiesto se non l'avesse usato per creare altre opere. 

E' stato così che s'è messo in contatto l'Andy Warhol Museum di Pittsburgh, scoprendo che l'Amiga, assieme a diversi floppy disk, era conservato al museo da decenni. 

A quel punto vi è stata la parte più difficile. I floppy disk, infatti, con il tempo possono deteriorarsi e, dopo tutto questo tempo, potevano rovinarsi qualora li si avesse inseriti in un'Amiga ancora funzionante, cancellandone il contenuto. 

Per tre anni, Angel e gli esperti del Computer Club della Carnegie Mellon University, hanno dunque lavorato per riuscire a risalire al contenuto dei supporti magnetici, recuperando infine 18 immagini, 12 delle quali firmate da Warhol. 

Tra queste vi sono alcune rivisitazioni di sue famose opere come la banana comparsa sulla copertina dell'album dei Velvet Underground o il ritratto di Marilyn Monroe. Ma non solo: altre opere sono del tutto nuove, come un autoritratto e una versione a tre occhi della Nascita di Venere di Sandro Botticelli.

 Le opere ritrovate saranno esposte all'Andy Warhol Museum, a Pittsburgh.

Fonte: ArticoloTre