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Giovedì, 16 Dicembre 2010 08:35
Dal termodinamico alla geotermia. Nel campo delle energie rinnovabili così come nell'edilizia bio è boom di presenze femmnili
 
Ma l'escalation dei vertici è ancora tutta da giocare. Donne e Green Jobs: sarà l'intelligenza emotiva del fattore doppia X, sarà l'appeal dei lavori ad impatto zero, sul connubio si è pronti a scommettere. Se nella formazione lei sceglie l'ambiente, il riscontro sul piano occupazionale è incoraggiante: l'impiego femminile nelle professioni "eco" è salito dal 12,7% del 2003 al 25,5% del 2008 (dati Isfol). Non solo. l'escalation incide anche sugli assetti gerarchici: il 57,8% delle donne contro il 35,3% degli uomini riveste posizioni di livello medio alto in ambito impiegatizio.
 Attenzione però a facili entusiasmi. La parità di genere è ancora tutta da giocare. A frenare l'euforia è Giulia Rossi, ricercatrice della Fondazione ADAPT "Marco Biagi" di Reggio Emilia, nel suo contributo al progetto Wires (Women Renewable Energy Sector). Le occupate con mansioni tecniche sono appena il 6%, percerntuale che si riduce all'osso per le figure di vertice. Nel comparto energetico, la segregazione, valuta l'analista, è dovuta per lo più a ragioni culturali e stereotipi, nonostante negli ultimi anni, con il progresso tecnologico, siano drasticamente diminuite le mansioni che richiedono forza fisica. Come invertire il trend? Con leggi a favore delle pari opportunità, suggerisce Rossi, misure per la conciliazione tra vita e lavoro e con la predisposizione di quote rosa, oltre che di politiche mirate a ridurre i differenziali salariali. Francesco Starace, Presidente di Enel Green Power, raccoglie la sfida: "per il momento le donne sono assenti dagli impianti di produzione", ammette, "mentre nella logistica, nella finanza, nell'amministrazione rappresentano il 50%. Io credo però che ci siano tutte le condizioni per colmare questo divario". Irene Sollo, 28 anni, napoletana, ingenere chimico, è un esempio virtuoso: project manager nello stabilimento Enel di Larderello in provincia di Pisa, sa come tener testa ai colleghi. "Nella geotermia la presenza femminile non è poi così rara, sostiene, a cominciare dalle maestranze".  
E per incentivare il connubio green-pink Starace promuove il Part time: "Favorisce la continuità in azienda, senza doversi assentare per lunghi periodi, scelta in genere poco gradita ai quadri dirigenti". Federica Angelantoni, 32 anni, amministratore delegato di Archimede Solar Energy, prevede un futuro in rosa per le energie rinnovabili. Neo-mamma, è fiera di guidare una squadra in prevalenza femminile (rapporto di 8 a 1). La filiera del termodinamico, spiega l'imprenditrice di terza generazione, con master a Parigi, può produrre migliaia di posti di lavoro, ma servono politiche di incentivi. Tant'è: entro il 2013, il nuovo stabilimento assorbirà circa 200 occupati. Donne? Si, soprattutto nelle aree ricerca e qualità, precisa Angelantoni, e negli uffici amministrativi. Ci interessano molto le ingegnere e le tecniche specializzate, meglio se al di sotto dei 35 anni. 
Se tra i settori più in espansione l'edilizia si affianca all'energia, perchè non puntare sulla casa bio? Elisabetta Tonali, architetto quarantenne, nel suo studio milanese immagina futuribili città no-gas. La filosofia di "Materiavera", atelier di progettazione, laboratorio , showroom, si basa sull'uso di elementi naturali, senza petrolio e altri agenti chimici.

Fonte: Arcidonna