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Venerdì, 02 Maggio 2014 09:04

Mancano esattamente 365 giorni all'Expo di Milano. Quella del rilancio economico della città e del Paese. Quella per la quale siamo in ritardo e ci vogliono i poteri speciali. Quella a basso impatto ambientale. E quella a rischio infiltrazioni della malavita organizzata.

Sarà un'Esposizione universale da record? Dipende. I primati degli altri da battere sono tanti. Cominciamo  da Shanghai 2010.

Inarrivabile, dal punto di vista dei visitatori: secondo il Bie, il Bureau International des Expositions, 73 milioni di persone hanno passegiato tra i padiglioni di Shanghai. Il record di sempre. Chi ci è andata più vicina è l'Expo di Osaka, Giappone 1970: 64 milioni di visitatori. Dove si collocherà Milano? Si avvicinerà almeno all'Esposizione universale di Bruxelles del 1958, che contò 41 milioni di visitatori? I precedenti italiani non sono di buon auspicio: Genova 1992 fu vista da solo 1,7 milioni di persone. Persino la prima Esposizione universale della storia, quella del 1851 a Londra, a dispetto dei mezzi di trasporto e delle possibilità economiche dell'epoca, fece meglio: i milioni di visitatori allora furono 6.

Anche per numero di Paesi che hanno aderito Shanghai 2010 è il record da battere: 246 i Paesi espositori. La media delle ultime edizioni europee è stata tra 100 e 150: per la precisoine 105 a Saragozza nel 2008, 155 ad Hannover nel 2000 e a Lisbona nel 1998.

Milano 2015 punta sull'etica ambientale? Allora che batta l'Expo 2005 di Aichi, in Giappone: organizzò il catering più ecologico al mondo. Durante l'evento sono stati utilizzati più di 10 milioni di bicchieri, piatti e posate di plastica biodegradabile, che poi fecero la fine del compost. In alternativa, potremmo stupire il mondo con un effetto speciale. Il Giappone c'è riuscito anche ad Hannover, nel 2000: il suo padiglione è passato alla storia come il primo progetto interamente in carta riciclata. Oltrea 3.600 metri quadrati di struttura, alta 16 metri, realizzata in tubi di cartone lunghi 40 metri e ricoperta di carta impermeabile.

Fonte: Il Sole 24 Ore - Micaela Cappellini