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La Camera di Commercio di Monza e Brianza insieme al Comitato per la Promozione dell'Imprenditoria Femminile organizzano, mercoledì 19 maggio 2010, presso la Villa Reale di Monza l'evento: "Donne per lo sviluppo - Gli Stati Generali dell'imprenditoria Femminile".

L'evento, che vede la partecipazione di donne rappresentanti del mondo della politica, dell'impresa e delle istituzioni, è finalizzato a individuare linee di intervento strategiche e proposte per la valorizzazione del ruolo della donna nella vita economica e sociale. Tema di fondo: come uscire dalla crisi utilizzando il potenziale femminile come motore del cambiamento.

Un cambiamento necessario e favorito dalla partecipazione femminile al lavoro che, come ormai è stato dimostrato, rappresenta una questione di efficienza economica: con un'occupazione femminile allineata ai tassi medi europei, il nostro Pil sarebbe più alto di quasi il 7% e se in Italia il tasso di occupazione femminile fosse pari a quello maschile (quasi il 70%), il PIL non aumenterebbe della stessa misura ma almeno di 20 punti.

La partecipazione e la condivisione di responsabilità da parte femminile alla vita civile ed economica è diventata quindi un elemento essenziale per lo sviluppo economico e sociale dell’Italia. Ma alcuni dimostrano che il processo di integrazione non è ancora ultimato: in Italia è necessario predisporre ulteriori interventi affinché si creino le condizioni per un’adeguata partecipazione alla vita economica: abbiamo ancora un tasso di occupazione femminile troppo basso, penultimi in Europa dopo Malta (46,6% in Italia; 57% la media europea) e un tasso di natalità molto basso, due variabili oggi direttamente correlate: nei Paesi con un elevato tasso di occupazione femminile si registra un elevato livello di fecondità e il gap strutturale che ci separa dalla media europea con la crisi potrebbe addirittura allargarsi.

Ci sono, quindi, alcuni nodi da sciogliere: uno è nella gestione del tempo, il secondo è relativo alle reti sociali di sostegno alla famiglia. Un punto cruciale è sicuramente rappresentato dalla gestione dei tempi in senso lato: dai tempi del lavoro, nelle sue diverse forme e opzioni, che devono poter essere flessibili e adattabili, ai tempi della città e dei suoi servizi per consentire una conciliazione della vita domestica con quella lavorativa. Oltre alla questione di tempi del lavoro, un altro aspetto da affrontare in modo sistematico sia quello dei tempi della città. Infatti spesso l’ “acrobazia” delle donne consiste nel far conciliare gli orari della famiglia con quelli del lavoro e dell’apertura dei pubblici esercizi.

Un secondo aspetto - che richiede la predisposizione di interventi strutturali e immediati - riguarda la carenza di quella rete di “infrastrutture” sociale, strutturalmente organizzate, a sostegno della donna, e più in generale della famiglia.

Gli Stati Generali per l’Imprenditoria femminile, un fenomeno che in Brianza sta vivendo una vera e propria fase espansiva: nel 2008 in Provincia di Monza e Brianza si è registrata una crescita esponenziale del numero di imprese femminili (+8,3%), di almeno cinque volte superiore al dato nazionale (+1,54%), intendono aprire un forum di richiamo nazionale che a partire da una analisi attuale e multidimensionale della condizione femminile, formuli proposte e individui linee di intervento strategiche da sviluppare per una concreta condivisione di responsabilità e impegni della donna che lavora